«Il nostro SÌ ai 5 quesiti referendari non è e non potrà mai essere un voto contro la Magistratura. Deve essere un voto di denuncia di alcune lacune e un’esortazione prepotente (elettoralmente) al Parlamento, perché affronti in modo radicale ma pacato il rapporto tra cittadino e giustizia».
Ad affermarlo è il segretario nazionale dei Socialdemocratici, Umberto Costi, secondo cui è pur vero che il referendum da solo non può affrontare e dirimere le questioni che sono al centro dei quesiti, «ma proprio per questo i socialisti democratici, da sempre impegnati per la giustizia giusta, votano sì: un voto per riformare, non un voto contro».